DOPO VENEZIA, SOGNANO IL TICKET ANCHE AMALFI, LE CINQUE TERRE, FIRENZE, CAPRI. ''BASTA CON LE VISITE MORDI E FUGGI''.
MA NON SAREBBE MEGLIO DARE BUONE RAGIONI PER NON FUGGIRE PIUTTOSTO CHE METTERE DELLE TASSE?
Valeria Arnaldi per ''Il Messaggero''
Un biglietto per passeggiare tra le calli, contemplare le bellezze del luogo, ammirarne i tesori. Trascorrere una giornata a Venezia non sarà più gratuito. I cosiddetti turisti mordi e fuggi per accedere alla città antica dovranno pagare la tassa di sbarco, per tutti coloro che non vogliono o non possono trascorrere qualche giorno in più a Venezia, dormendo in hotel. La tassa, che potrebbe aggirarsi sui 10 euro, sarà adottata solo per i vacanzieri, non per chi lavora, studia o si reca nel centro abitato per poche ore per motivi professionali.
IL MODELLO
La novità, però, potrebbe farsi presto modello per altre località turistiche. Ora vogliono il ticket - anzi, la «tassa di sbarco» - le Cinque Terre: il sindaco di Riomaggiore, Fabrizia Pecunia, lo ha chiesto esplicitamente. Lo invoca la Costiera Amalfitana. Ne parlano anche le perle delle Dolomiti, che già la scorsa estate hanno introdotto il numero chiuso. Ad essere interessata al sistema è anche Firenze. Tutte le città d' arte, spiega il sindaco Dario Nardella, devono avere un' attenzione particolare: Venezia e Firenze hanno realtà anche logistiche molto diverse, naturalmente. Ma l' idea del primo cittadino fiorentino è che si ragioni sia su tasse di scopo per i turisti in giornata sia su una maggiore elasticità per la tassa di soggiorno.
Favorevole Federalberghi. Il presidente Bernabò Bocca, già lo scorso anno, commentando l' imposta di sbarco a Capri, affermava che tale misura «è una tassa più equa perché va a colpire tutti, sia quelli che vengono negli alberghi sia quelli che passano la giornata sull' isola».
La misura, secondo la Federazione, consentirebbe pure di contrastare l' abusivismo di molte strutture. Le ragioni del provvedimento veneziano sono tante, prima tra tutte, compensare città e cittadini per i disagi e le spese che comporta il turismo fast, che non consuma ma affolla gli spazi, concorrendo ad aumentare i rifiuti urbani. Non solo. Il contributo si annuncia interessante pure in termini di numeri, andando ad aumentare gli incassi relativi all' imposta di soggiorno, già consistenti. Quanti pernottano in hotel versano trenta milioni l' anno con la tassa. E le stime sulla nuova imposta, sono di qualche decina di milioni l' anno, che potrebbero oscillare tra 40 e 50.
La misura, innovativa per Venezia è già prassi più che collaudata in varie isole, dalle Eolie all' Elba, dove la tassa è tra 2,50 e 5 euro, fino ad arrivare a Capri. «Penso che il ticket ormai, con le dovute limitazioni - dice il sindaco di Capri Gianni De Martino - sia indispensabile in tutte le realtà che attirano grandi flussi turistici, come Capri appunto e Venezia, ma anche Firenze. Il pagamento dell' imposta serve per affrontare il quotidiano, credo sia giusto che chi gode di un' isola o di una città contribuisca pure alle spese». Nessun rischio per un possibile calo di turisti. «Abbiamo introdotto dei ticket di ingresso in alcuni luoghi, come i Giardini di Augusto e Villa Lysis - prosegue De Martino - il contributo dei turisti serve per rendere più accoglienti i siti.
Non c' è stato alcun calo di visitatori, anzi. Il biglietto ci consente di curare al meglio l' accoglienza e la gestione degli spazi e questa è la migliore pubblicità per il territorio». Il principio è proprio spingere i visitatori a partecipare alle spese e pure, in termini culturali, a rispettare maggiormente i luoghi.
«Studieremo un regolamento equilibrato e partecipato che tuteli chi vive, studia e lavora nel nostro territorio», ha annunciato sui social il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, sottolineando importanza del sostegno che «aiuterà a gestire meglio la Città, a tenerla pulita, a offrire servizi d' avanguardia agli ospiti e a far vivere i veneziani più decorosamente».
Rimangono da definire le modalità di applicazione del ticket. Se più semplice è far pagare il biglietto a chi sbarca via mare, più difficile è controllare gli arrivi in treno o auto. Si sta valutando la possibilità che siano le compagnie di trasporto di persone a fini commerciali a pagare un sovrapprezzo sui biglietti. Potrebbe essere escluso dalla misura il trasporto aereo, anche perché abitualmente legato a soggiorni più lunghi. La soluzione che adotterà Venezia potrebbe fare scuola per altre città. Il tema nei prossimi giorni dovrebbe arrivare sul tavolo dell' Anci per valutare misure omogenee per le città turistiche.
Fonte: qui
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