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Anche i nuclei familiari stranieri potranno beneficiare del reddito di cittadinanza. Smentite le parole del vicepremier Luigi Di Maio, il quale aveva promesso che il reddito sarebbe stato destinato ai soli italiani, norma impossibile da applicare a causa della legislazione Ue: secondo l’ultima bozza del decreto sono compresi anche gli stranieri che devono però essere residenti da almeno dieci anni. Un periodo particolarmente lungo - da applicare anche agli italiani e ai comunitari - che equivale peraltro al tempo necessario per chiedere la cittadinanza. Ma Di Maio insiste: «Il reddito è stato concepito per gli italiani». La misura è comunque frutto dell’accordo tra i Cinque Stelle e la Lega, a meno di cambi dell’ultimo minuto: il Carroccio ha spinto per alzare il più possibile l’asticella (inizialmente era a 5 anni, 260 mila nuclei) e impedire di spendere l’aiuto in favore di stranieri.
Nella bozza di decreto si prevede un aiuto economico da un minimo di 500 euro al single fino a 1.330 per i nuclei più corposi. La somma si compone di due parti: una che varia in base al numero di componenti, mentre l’altra è fissa a 280 euro e vale solo per chi è in affitto. Le domande per accedere al reddito potranno essere inviate da marzo all’Inps, poi da aprile dovrebbe venire consegnata una carta con l’aiuto economico, che dura 18 mesi. Saranno coinvolte 4,6 milioni di persone e 1,4 milioni di nuclei familiari. Sono 6,5 i miliardi di euro di spesa per il primo anno. L’aiuto medio sarà di 498 euro, ma potrebbe anche scendere nel caso in cui le domande fossero superiori alle previsioni (la clausola di salvaguardia).
I requisiti
Per ricevere il reddito bisogna avere determinati requisiti, che sono particolarmente stringenti: essere cittadini italiani, comunitari o stranieri con permesso di soggiorno e tutti devono essere residenti in Italia da almeno dieci anni. Ci sono poi requisiti di reddito e patrimoniali, a partire dall’Isee sotto ai 9.360 euro e da un patrimonio immobiliare non superiore a 30 mila.
Obblighi e sanzioni
Chi riceve l’aiuto ha poi l’obbligo di sottoscrivere un «patto per il lavoro» nei centri per l’impiego e accettare almeno una di tre offerte che dovrebbe ricevere, altrimenti si perde l’assegno. La prima offerta dovrebbe arrivare entro 6 mesi e a 100 km dal luogo di residenza, entro 250 km entro 12 mesi e in tutta Italia dopo un anno. Se viene prorogato il reddito per altri 18 mesi bisognerà accettare l’offerta ovunque. L’aiuto ricevuto potrà essere speso per acquistare qualunque bene, tranne che per il gioco d’azzardo. Si potranno anche ritirare soldi liquidi, per un massimo di 100 euro.
Incentivi alle imprese
Il decreto prevede inoltre degli incentivi per chi assume i titolari del reddito - come chiesto a gran voce dalla Lega - a patto che il contratto sia a tempo indeterminato. L’azienda incasserà le mensilità rimanenti fino a un massimo di 18. Se invece l’assunzione non arriva per mezzo dei centri per l’impiego ma per un’agenzia privata il bonus va diviso tra azienda e agenzia. Le agevolazioni valgono solo se il datore aumenta il numero di dipendenti, così da evitare comportamenti scorretti.
Le sanzioni
Inoltre chi dovesse fornire dati non veri, «incluso l’occultamento di redditi o patrimoni» è punito con la reclusione da uno a sei anni. In altri casi è prevista la decurtazione o la decadenza dell’aiuto.
Pensioni di cittadinanza
Nel decreto ci sono anche le pensioni di cittadinanza per i nuclei familiari composti esclusivamente da persone che hanno più di 65 anni in condizione di povertà. Per accedere alla misura bisognerà avere un reddito familiare inferiore a 7.560 euro annui. Questa pensione sarà comunque integrativa rispetto ai redditi della famiglia.
Fonte: qui
Reddito di cittadinanza: i dettagli e i requisiti per chiederlo. La videoscheda (Corriere Tv)
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