LONDRA - Con metodo, e senza dilungarsi, il governo conservatore di Theresa May ha presentato oggi alla Camera dei Comuni il programma in dodici punti che rappresenta le linee guida della Brexit. Ed è una vera e propria dichiarazione di intenti, l'indice dei capitoli del "libro bianco" di 77 pagine che riassume i contenuti del divorzio tra Regno Unito e Ue.
Vediamoli insieme.
1. Garantire certezza e chiarezza ovunque possibile nell'approccio ai negoziati.
2. Riprendere il controllo delle nostre leggi, mettendo fine alla giurisdizione della Corte di Giustizia dell'Unione Europea sul Regno Unito.
3. Rafforzare l'unione (britannica), definendo un accordo che funzioni per l'intero Regno - Scozia, Galles, Irlanda del Nord e Inghilterra in ogni sua parte - e rimanendo pienamente impegnati al rispetto dell'Accordo di Belfast (per la pace in Irlanda).
4. Tutelare i nostri forti e storici legami con l'Irlanda conservando l'area di 'common travel' attraverso soluzioni pratiche che garantiscano al contempo l'integrita' del sistema migratorio.
5. Controllare l'immigrazione, incluso "il numero dei cittadini di Paesi Ue che entrano nel Regno Unito".
6. Assicurare i diritti dei cittadini Ue residenti nel Regno Unito e dei cittadini britannici residenti nei Paesi Ue "quanto prima possibile".
7. Proteggere e accrescere i diritti vigenti dei lavoratori.
8. Garantire il libero commercio sui mercati europei, forgiando una nuova "partnership strategica" con l'Ue attraverso un "coraggioso e ambizioso accordo di libero scambio" e intese doganali "reciprocamente vantaggiose".
9. Definire nuovi accordi commerciali con altri Paesi, secondo una strategia "ambiziosa di libero scambio" nel mondo.
10. Assicurare che il Regno Unito resti il luogo migliore per la scienza e l'innovazione in modo da "rimanere all'avanguardia" in questo campo "cercando di mantenere una stretta collaborazione con i nostri partner europei".
11. Cooperare nella lotta contro la criminalità e il terrorismo per "preservare assieme all'Ue la sicurezza europea e sostenere la giustizia nel mondo".
12. Realizzare un'uscita liscia e ordinata dall'Ue attraverso "un processo cadenzato di attuazione" del passaggio verso i "nuovi accordi che esisteranno" tra la Gran Bretagna, le istituzioni europee e gli Stati destinati a restare membri dell'Ue.
Tuttavia, nonostante gli intenti di cercare il dialogo con la Ue, è assai probabile che questo progetto di sostanziale "accordo" con Bruxelles naufraghi prima ancora di lasciare il "porto dei negoziati" perchè la Ue ha già detto che se la Gran Bretagna abbandonerà la libera circolazione di cose e persone riprendendo il controllo delle proprie frontiere, "non potrà esserci negoziato sul resto" e questo che Theresa May ha definito "un ricatto" è già stato respinto con queste esatte parole: "meglio nessun accordo, di un cattivo accordo per la Gran Bretagna".
Fonte: ilNord
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