I GUERRIGLIERI CURDI HANNO SVELATO LA FINE DI RYAN LOCK, IL RAGAZZO BRITANNICO CHE E’ ANDATO IN SIRIA A COMBATTERE L’ISIS
INTRAPPOLATO NELLA ZONA DI RAQQA CON ALTRI SOLDATI, SI È UCCISO PER NON CADERE NELLE MANI DEI JIHADISTI
Michela Farina per il “Corriere della Sera”
Aveva vent' anni, un sorriso perenne. E un nome di battaglia, Berxwedan Givara, che in curdo vuole dire «Resistenza Guevara». Prima di partire volontario per combattere l'Isis, questo strano appassionato di Che Guevara aveva fatto lo chef in un ristorante di Chichester, nella sua verde Inghilterra.
Un giorno alla famiglia aveva detto che andava in vacanza in Turchia. Poi aveva scritto per chiedere scusa della bugia. Come altri stranieri, era entrato nelle file dell' YPG, le forze curde che combattono nel nord della Siria. Il suo vero nome era Ryan Lock. A gennaio è arrivata la notizia della sua morte in combattimento. Ieri, fonti curde hanno raccontato alla Bbc com' è morto davvero il Che di Chichester.
Non è stato ucciso dai miliziani del Califfato. Il 21 dicembre 2016, nel villaggio di Jabar, Ryan e altri quattro combattenti curdi si sono trovati in trappola non lontano da Raqqa, la «capitale» dell' Isis. Il giovane cuoco britannico era arrivato ad agosto. Dieci giorni di addestramento, per un ragazzo senza nessuna esperienza militare. E poi al fronte mobile. Dove, nel giro di poche settimane, Lock si era ritrovato veterano, con il sollievo e il senso di colpa che accompagna i sopravvissuti.
Il 24 novembre ad Arima aveva visto i suoi compagni decimati dalle bombe dei jet turchi, in un fazzoletto di terra dove chi combatte lo fa con più nemici. Lui stesso aveva raccontato attraverso Internet l' attacco turco, mostrando il suo volto ferito. Il bilancio: tredici morti, compresi «i miei amici Anton Leschek e Michael Israel», un tedesco e un americano. Un mese dopo, altro fronte, altri avversari. Guerra via terra: il plotone di Ryan si trova ad affrontare i miliziani dell' Isis che hanno il sopravvento.
L' autopsia ha rivelato come dev' essere stato l' ultimo istante dei suoi 20 anni. Non un sorriso, ma i denti stretti in una morsa. Il segno di un' arma appoggiata sotto il mento vuole dire suicidio. Certo il Califfato avrebbe pagato per un prigioniero britannico da ammazzare live in qualche video. Mark Cambell, attivista della causa curda, ha detto che Ryan Lock ha avuto un coraggio straordinario nel premere il grilletto.
Il cadavere del giovane inglese, merce meno pregiata della sua vita, è stato per settimane nelle casse del Califfato. E' probabile che sia stato comunque oggetto di macabro scambio, di baratto o di riscatto, prima di essere consegnato martedì alle forze curde in Iraq. E' il terzo civile britannico a morire nelle file del YPG. Per quel che si sa, Ryan Lock non ha mai rivelato il motivo che l' ha spinto a unirsi alla resistenza curda. Lo chef che venerava Che Guevara sarà rimpatriato nei prossimi giorni. Il padre Jon ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno permesso il suo ritorno.
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