UNO DEI DUE STUDENTI È STATO ARRESTATO NELLA MOSCHEA, L’ALTRO SI È FATTO ARRESTARE ALLA GUIDA DELLA SUA AUTO, DOPO AVER CHIAMATO LA POLIZIA DICENDOSI PENTITO E MINACCIANDO DI SPARARSI IN TESTA
La polizia ha arrestato due studenti (uno sarebbe di origine marocchina) per l’omicidio di sei persone e il ferimento di otto alla moschea di Quebec City. Uomini armati hanno aperto il fuoco contro i fedeli del Quebec City Islamic Cultural Center alle 20 ora locale.
I testimoni hanno riferito che i due urlavano ‘Allah u Akbar’, Allah è grande, in quello che sembrava un accento del Quebec (con inflessione francese).
Uno degli arrestati si sarebbe consegnato alla polizia dopo aver chiamato le autorità ed essersi dichiarato pentito dei suoi atti tanto da volersi ammazzare con un colpo di pistola. Ha fermato l’auto con cui era fuggito e fatto avvicinare le forze dell’ordine, che nel veicolo hanno trovato varie armi da fuoco, tra cui due fucili AK-47. L’altro è stato invece fermato nella moschea.
Fonte: qui
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I DUE TERRORISTI DELLA MOSCHEA DI QUEBEC (6 MORTI E 8 FERITI ) SONO ARABI
UN TESTIMONE OCULARE HA DETTO CHE UNO DEI DUE KILLER URLAVA: ‘’ALLAH AKHBAR’’
Due persone hanno aperto il fuoco nella moschea di Sainte-Foy, a Quebec City, in Canada, intorno alle 8 di sera ora locale. Nella struttura, che ospita il centro islamico della città, erano presenti alcune decine di fedeli impegnati nella preghiera. Sul posto sono intervenute pattuglie di polizia e forze speciali, oltre a numerose ambulanze. Il bilancio è di 6 morti e 8 feriti. Le vittime sono uomini tra i 35 e i 70 anni. Due persone sono state arrestate , la prima nelle vicinanze della moschea, la seconda dopo una caccia all’uomo terminata vicino a l'Ile d'Orleans.
L’identità dei due arrestatiAlcuni media canadesi hanno diffuso l’identità delle due persone arrestate: si tratterebbe di Mohamed Khader e Alexandre Bissonnette; nessuno dei due era conosciuto alla polizia che continuano a mantenere il massimo riserbo sul profilo dei due arrestati. Il secondo dei due ha 27 anni, è originario di Cap Rouge ed è stato arrestato a una ventina di chilometri di distanza dal luogo dell’attentato e sarebbe uno studente dell’università Laval, quella con il maggior numero di studenti stranieri di tutto il Canada; anche l’altro arrestato potrebbe essere uno studente del medesimo ateneo. Bissonnette, sempre secondo le prime notizie che arrivano dal canada, si sarebbe costituito spontaneamente con una telefonata alla polizia; nella chiamata si sarebbe detto pentito di quanto compiuto. Nella sua pagina facebook non compaiono richiami politici o religiosi di nessun tipo: solo riferimenti a feste studentesche, a foto di Halloween e poco altro. L’ultimo post è del 20 gennaio scorso.
Perquisizioni all’universitàLe autorità locali hanno poi specificato che non ci sono altri sospettati e che delle otto persone ricoverate in ospedale, cinque sono in condizioni critiche. I morti sono due cittadini algerini, un tunisino, un marocchino e due giovani provenienti da altri paesi africani; tra le vittime, secondo il collettivo canadese contro l’islamofobia, ci sarebbe anche l’imam di Quebec City. Le indagini non sono però terminate e di fatto l’operazione di polizia è ancora in corso: le strade attorno al luogo dell’attentato restano presidiate e sono in corso perquisizioni. Una di queste avrebbe riguardato alcuni locali dell’università Laval.
Le testimonianzeUn testimone oculare, intervistato dalla televisione canadese Cbc ha detto che uno dei due killer urlava: Allah Akhbar». «Why is this happening here? This is barbaric»: «Perché sta succedendo qui? E’ un atto barbarico» si è sfogato il presidente della moschea Mohamed Yangui, che al momento dell’attacco non era all’interno. Secondo l’esponente del centro islamico, i feriti sono stati portati in vari ospedali della città. Intanto la zona è stata circondata da polizia e forze speciali che hanno messo in sicurezza tutta l’area. Gli assalitori hanno fatto irruzione al primo piano dell'edificio, destinato alla preghiera degli uomini, mentre donne e bambini si trovavano al primo piano. Secondo informazioni non confermate gli assalitori arrestati avrebbero 27 anni e avrebbero utilizzato un fucile Ak-47.
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Due persone hanno aperto il fuoco nella moschea di Sainte-Foy, a Quebec City, in Canada, intorno alle 8 di sera ora locale. Nella struttura, che ospita il centro islamico della città, erano presenti alcune decine di fedeli impegnati nella preghiera. Sul posto sono intervenute pattuglie di polizia e forze speciali, oltre a numerose ambulanze. Il bilancio è di 6 morti e 8 feriti. Le vittime sono uomini tra i 35 e i 70 anni. Due persone sono state arrestate , la prima nelle vicinanze della moschea, la seconda dopo una caccia all’uomo terminata vicino a l'Ile d'Orleans.
L’identità dei due arrestati
Alcuni media canadesi hanno diffuso l’identità delle due persone arrestate: si tratterebbe di Mohamed Khader e Alexandre Bissonnette; nessuno dei due era conosciuto alla polizia che continuano a mantenere il massimo riserbo sul profilo dei due arrestati. Il secondo dei due ha 27 anni, è originario di Cap Rouge ed è stato arrestato a una ventina di chilometri di distanza dal luogo dell’attentato e sarebbe uno studente dell’università Laval, quella con il maggior numero di studenti stranieri di tutto il Canada; anche l’altro arrestato potrebbe essere uno studente del medesimo ateneo. Bissonnette, sempre secondo le prime notizie che arrivano dal canada, si sarebbe costituito spontaneamente con una telefonata alla polizia; nella chiamata si sarebbe detto pentito di quanto compiuto. Nella sua pagina facebook non compaiono richiami politici o religiosi di nessun tipo: solo riferimenti a feste studentesche, a foto di Halloween e poco altro. L’ultimo post è del 20 gennaio scorso.
Perquisizioni all’università
Le autorità locali hanno poi specificato che non ci sono altri sospettati e che delle otto persone ricoverate in ospedale, cinque sono in condizioni critiche. I morti sono due cittadini algerini, un tunisino, un marocchino e due giovani provenienti da altri paesi africani; tra le vittime, secondo il collettivo canadese contro l’islamofobia, ci sarebbe anche l’imam di Quebec City. Le indagini non sono però terminate e di fatto l’operazione di polizia è ancora in corso: le strade attorno al luogo dell’attentato restano presidiate e sono in corso perquisizioni. Una di queste avrebbe riguardato alcuni locali dell’università Laval.
Le testimonianze
Un testimone oculare, intervistato dalla televisione canadese Cbc ha detto che uno dei due killer urlava: Allah Akhbar». «Why is this happening here? This is barbaric»: «Perché sta succedendo qui? E’ un atto barbarico» si è sfogato il presidente della moschea Mohamed Yangui, che al momento dell’attacco non era all’interno. Secondo l’esponente del centro islamico, i feriti sono stati portati in vari ospedali della città. Intanto la zona è stata circondata da polizia e forze speciali che hanno messo in sicurezza tutta l’area. Gli assalitori hanno fatto irruzione al primo piano dell'edificio, destinato alla preghiera degli uomini, mentre donne e bambini si trovavano al primo piano. Secondo informazioni non confermate gli assalitori arrestati avrebbero 27 anni e avrebbero utilizzato un fucile Ak-47.
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