Mancano pochi giorni nefasti al presidente uscente Obama per tentare di disarticolare il sorprendente avvicinamento tra D.Trump e Putin, quello che cerca in tutti i modi di impedire la CIA, adesso utilizzata per demonizzare lo zar Vlady Putin. I governi della Russia, della Turchia e dell’Iran, all’unisono dei loro multimedia, si sono “infilati i guanti” ed hanno segnalato come autori dell’assassinio dell’ambasciatore russo ad Ankara, se non la NATO, direttamente gli USA e/o la CIA, attraverso i suoi agenti locali.
I media turchi si sono dedicati a gettare la responsabilità dell’assassinio ai “poteri occidentali ed alla CIA”. I giornali filogovernativi “Yeni Safak” e “Yeni Söz” hanno accusato senza fronzoli la CIA, mentre il giornale Takvim ha descrittto il poliziotto, assassino dell’ambasciatore Karlov, come un “sicario per conto dell’alleanza occidentale”.
Yeni Safak ha citato il senatore Franz Klintsevich, vicedirettore del Comitato di Difesa e Sicurezza del Parlamento russo, il quale ha attribuito la responsabilità dell’omicidio ai “servizi segreti della NATO”.
Dalla parte iraniana, Alaedin Boruyerdi, presidente della Commissione della Sicurezza Nazionale e politica Estera dell’Assemblea Consultiva Islamica (Mayles) ha denunciato che l'”omicidio dell’ambasciatore russo in Turchia è stato architettato e pianificato dagli USA”. Vedi: Hispan Tv
Ha richiamato molto l’attenzione il fatto che, lo stesso giorno in cui Obama si trovava in vacanza alle Hawai giocando a golf, sono avvenuti in forma simultanea gli assassinii degli jihadisti in Belgio, a Zurigo ed in Giordania, ed all’unisono dell’assassinio dell’ambasciatore russo ad Ankara.
Non mancano accuse retrospettive contro la NATO che finanzia e sostiene gli jihadisti: “Newsbud” segnala che “l’auditor capo della NATO, ha avuto incarico di finanziare gli assassinii realizzati in Belgio”, Uf!
Lascio da parte il turbativo rapporto di come gli USA abbiano armato gli jihadisti in Siria nel corso degli ultimi anni. (Cosa ormai ben nota).
Lo stesso giorno dell’assassinio dell’ambasciatore russo in Turchia, Petr Polshikov, un diplomatico russo di alto rango, è stato assassinato mentre era a casa sua. Cosa sta arrivando? (What is going on?)
Dopo questi avvenimenti ho voluto rivedere i miei 20 messaggi Twitter del giorno dell’assassinio dell’ambasciatore in Turchia con la finalità di metterli in contrasto con la realtà e mi ha meravigliato che questi coincidevano con l’atteggiamento ufficiale della Russia, della Turchia e dell’Iran, che ho condensato nella mia intervista a Russia Today.
Vedi: RT Actualidad
1. Obama se ne va in vacanza alle Hawai e lascia il mondo alla deriva: gli rimangono 32 giorni per disarticolare l’accordo fra Trump e Putin.
2. Bisognava aspettarsi un attentato contro la Russia dopo la caduta strategica di Aleppo: un punto di inflessione.
3. I turchi considerano sempre Aleppo una loro provincia.
4. L’assassinio dell’ambasciatore russo ad Ankara è accaduto a 50 mt. dall’Ambasciata degli USA ad Ankara.
5. Con la chiusura dell’Ambasciata USA ad Ankara, un giorno dopo dell’assassinio dell’ambasciatore russo, sono iniziate le uccisioni degli ambasciatori…
6. Gli equilibri mondiali si sgretolano e Obama…goca a golf.
7. La caduta di Aleppo non si può distanziare dal tossico ambiente russofobo di Obama/Hillary/Rothschild/Soros negli USA.
8. Obbligati ad indagare sui possibili collegamenti del “poliziotto speciale” turco della NATO/CIA.
9. L’immagine trionfale del “poliziotto speciale” turco assassino è impattante. Si rifletterà per molto tempo su tutta l’Eurasia.
10. USA/NATO vogliono riaccendere i tizzoni dei 350 milioni di popolazione turco e turcomanna contro la Russia, dai Balcani fino al Deserto del Gobi? Ben progettato.
12. Arrivano forti rappresaglie dei perdenti di Aleppo contro la Russia. Non rimarranno con le braccia conserte.
13- CIA/NATO/Obama/Hillary/Rothschild/Soros cercano di destabilizzare il “triangolo Russia/Turchía/Irán” realizzato per risolvere la guerra in Siria senza gli USA nè l’Unione Europea.
14- Fondamentale il contesto dell’attentato nella Galleria d’Arte: “La Russia attraverso gli occhi della Turchia”.
15. Non si può sottovalutare che la Turchia è un paese fratturato (contenzioso curdo) ed in crisi con la NATO/USA/UE.
16- La domenica 15 Dicembre, nella mia rubrica “Bajo la Lupa” si indicava molto chiaramente il malessere degli USA/NATO/UE per non poter partecipare al vertice della Rusia/Turquía/Irán a seguito della caduta di Aleppo.
17. Esperto militare turco: l’assassinio dell’ambasciatore russo non è stato una coincidenza, se si considera la riunione dei cancellieri di Russia, Turchia ed Iran.
18. Interessante che Trump abbia enunciato la simultaneità degli attentati in Turchia, Berlino e Svizzera. Qualche cosa deve sapere. Lui sa che è stata la CIA?
19. Sono trascorse varie ore senza che Obama, in vacanza alle Hawai, abbia condannato l’assassinio dell’ambasciatote russo ad Ankara. Trump lo ha già fatto.
20. Oggi si è accentuata la battaglia per il destino dell’anima geostrategica della Turchia tra la Russia e gli USA/UE: il pronostico è riservato.
Il filosofo Alexander Dugin (AD), ideologo di Vladimir Putin, ha commentato che “l’autore di questo sanguinoso crimine già è stato identificato come un membro delle rete gulenista. Nello stesso giorno è avvenuto un attacco terrorista in Germania organizzato dal Daesh, così credo che siamo testimoni dell’agonia dell’amministrazione globalista, forzata ad abbandonare la Casa Bianca. Hanno cercato di distruggere le relazioni russo-turche nel giorno della votazione del Collegio Elettorale. Questo è stato l’ultimo attacco alla nostra collaborazione strategica”.
Quindi AD ha commentato in forma trionfale che “l’organizzatore pagherà un alto prezzo per questo assassinio. La nostra risposta più forte e più sonora a questo crimine sarà la continuazione dell’alleanza strategica russo-turca, e l’accelerazione del processo di ritiro della Turchia dalla NATO, creando una nuova alleanza euroasiatica. Questa è l’unica risposta ragionevole e simmetrica, perchè i nostri nemici -i globalisti- temono questo momento più che qualsiasi altro. Niente fermerà il nostro progresso nella realizzazione di un ordine mondiale multipolare e democratico”. Vedi: L’assassinio dell’ambasciatore russo in Turchia dimostra che il sistema globalista è ormai in agonia.
Molto sicuro di se stesso e confidando nella sua nuova luna di miele con Trump, lo zar Vlady Putin, nella sua conferenza stampa annuale, si è burlato del Partito Democratico, che non sa perdere, nel domandare in forma sarcastica se lo stesso Putin si trovasse anche dietro la maggioranza ottenuta al Congresso USA dal Partito Repubblicano e nel Senato.
Il New York Times (NYT) si lamenta che i coloqui tripartiti tra Russia, Turchia e Iran abbaino avuto luogo senza la partecipazione degli USA, non si dica senza la UE.
La realtà è quella che il triangolo Russia/Irán/Turchia è un passo avanti per risolvere il delicato contenzioso siriano, quello che abbiamo già anticipato quattro mesi fa.
Vedi: Bajo La Lupa
Adesso la Russia richiederà l’estradizione del prelato islamico Fetulah Gulen, se si andrà a dimostrare la sua implicazione nell’assassinio dell’ambasciatore russo ad Ankara.
Questa richiesta non è meno importante e sarebbe una prova del fuoco per Trump: consegnare Gulen, presunto agente della CIA esiliato attualmente in Pennsylvania, perchè a sua volta Vladimir Putin lo possa regalare su un piatto d’argento al sultano Erdogan in cambio di un aggiustamento sulla Siria. I 350 milioni di sunniti dei popoli turchi centro-asiatici valgono bene la pena. Trump potrebbe farlo poichè lui ha un motivo di lite a morte con la CIA.
Cosa avverrà con Snowden rifugiato in Russia?
Fonte: Telesur
di Alfredo Jalife Rahme
Traduzione: Luciano Lago
Fonte: qui
Erdogan accusa: ho le prove, gli Stati Uniti aiutano l'Isis
Erdogan accusa: ho le prove, gli Stati Uniti aiutano l'Isis
Il presidente turco accusa: ho foto e video che provano il sostegno allo Stato Islamico da parte delle forze della coalizione guidata da Washington in Siria
"Ho le prove che la coalizione guidata dagli Stati Uniti in Siria aiuta gruppi terroristici come l'Isis". Lo ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa il presidente turco. Recep Tayyip Erdogan. "Ci accusano di aiutare lo Stato Islamico", ha affermato, "Ma invece sono loro a dare sostegno a gruppi terroristici compresi i Daesh" (così viene chiamato lo Stato Islamico nel mondo arabo e in Turchia). E' molto chiaro. Abbiamo le prove, con immagini, foto e video".
L'uscita di Erdogan è clamorosa e gravida di conseguenze. La situazione in Turchia è a dir poco confusa. La scorsa settimana il mondo è rimasto senza fiato nel vedere le immagini del poliziotto turco che uccideva l'ambasciatore russo Andrei Karlov per vendicarsi della riconquista di Aleppo da parte dell'esercito siriano fedele al presidente Bashar Assad aiutato dalle forze armate di Mosca. Negli ultimi tempi c'è stato un clamoroso avvicinamento fra la Turchia e la Russia. Uno sviluppo non sorprendente, visto che Erdogan è convinto che il fallito tentativo di colpo di Stato ai suoi danni dello scorso 15 luglio sia stato opera del predicatore musulmano Fethullah Gulen, suo ex alleato che da anni è riparato negli Stati Uniti.
Erdogan è stato più volte accusato di finanziare l'Isis tramite il contrabbando di petrolio estratto dalle aree occupate dallo Stato Islamico, un traffico che vedrebbe coinvolto in prima persona il figlio dello stesso presidente turco, Bilal. In quanto agli Stati Uniti, il presidente eletto Donald Trump durante la campagna elettorale ha più volte accusato la sua concorrente democratica, Hillary Clinton, di avere aiutato l'Isis quando era segretario di Stato. L'uscita di Erdogan potrebbe essere interpretata anche come un tentativo di ingraziarsi Trump. Quando si parla di cose turche ogni interpretazione è possibile. Di certo le parole di Erdogan avranno delle conseguenze.
Fonte: M.F.
Fonte: M.F.
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