ORA E’ STATA RITIRATA, MA A MAGGIO VALEVA 40 CENTESIMI
OGGI UN MILIONE DI DOLLARI DI HARARE VALE 2,6 EURO, ASSEDIO AGLI SPORTELLI
1. LE BANCHE SONO SENZA CONTANTE
Da Dire
Una grande linea si snoda lungo una strada poco illuminata. Un gruppo di uomini con gli occhi assonnati aspetta pazientemente fuori da una banca di Harare, la capitale dello Zimbabwe. Alcuni di loro sono qui da giorni, trascorrendo le loro notti sdraiati in scatole di cartone nella speranza che, quando arriverà il mattino, potranno prelevare i loro soldi. “È doloroso- dice amaro un giovane ad ‘Al-Jazeera’-. Lasciamo le nostre famiglie a casa. Dormiamo qui fuori al buio, al freddo. Non ricordo più cosa significa dormire nei nostri letti”.
La crisi economica dello Zimbabwe sta peggiorando, costringendo centinaia di persone a dormire fuori dalle banche per poter prelevare i soldi. Il Paese ha adottato il dollaro Usa e il rand sudafricano nel 2009, dopo una massiccia inflazione che ha piegato l’economia e reso quasi nullo il valore della valuta locale. Ma le banche sono ormai a corto di riserve in dollari e questa carenza sta causando code enormi fuori dalle agenzie delle banche.
2. MINI ASSEGNI AL POSTO DELLA CARTA MONETA
Da Lindro.it
Lo Zimbabwe si trova sempre in una posizione spiacevole, per non dire drammatica. La disastrosa situazione economica e sociale che accompagna ormai da tempo il Paese africano sta precipitando sempre di più, e di fronte alla progressiva scomparsa dei dollari americani dagli scambi monetari in Zimbabwe, il Governo prevede di implementare misure di emergenza che prevedano la creazione di mini-bond locali, da far entrare in circolazione per ovviare alla mancanza di denaro liquido.
Questa strategia potrebbe risultare pericolosa per un Paese che fin dalla fine degli anni novanta soffre di una terribile iperinflazione, che portò la propria moneta nazionale a valere pochissimo ed a perdere il proprio valore legale nel 2015, quando 175 milioni di miliardi di dollari dello Zimbabwe potevano essere cambiati per 5 dollari americani.
Proprio a seguito della soppressione della moneta nazionale (mossa giudicata successivamente dannosa ed erronea dal governatore della Banca Centrale di Harare, John Mangudya) il dollaro dello Zimbabwe venne sostituito dal dollaro americano e dal rand sudafricano, che stanno ora lentamente sparendo dal Paese.
La Popolazione rimane diffidente per questi nuovi mini bond da utilizzare come banconota, e sullo sfondo dei problemi economici si staglia il problema della successione di Robert Mugabe, il dittatore africano ormai prossimo ai 93 anni di età.
E pur avendo rimborsato totalmente il debito che aveva contratto col FMI nell’ambito degli aiuti economici ricevuti (quasi 108 milioni di dollari), e quindi potendo rinegoziare nuovi programmi di sostegno finanziario, non sembra per nulla roseo il futuro di un Paese come lo Zimbabwe, da troppo tempo afflitto da fame e dittatura.
Fonte: qui
Fonte: qui
Nessun commento:
Posta un commento