I VERI RAZZISTI SONO LORO
Wolfgang Schäuble, il potente Ministro delle Finanze tedesco, ha dichiarato al giornale Zeit che se l’Europa chiude all’immigrazione, fallisce. L’isolamento, ha detto, “ci farebbe degenerare nella consanguineità”; gli immigrati islamici, per esempio in Germania, “sono un arricchimento alla nostra diversità” e un “potenziale innovativo” per la società tedesca.
Mai un esponente dell’eurocrazia si era espresso in termini “biologici” a favore del processo immigratorio, e raramente è emerso in maniera così chiara il razzismo anti-europeo che domina il pensiero dell’élite mondialista che governa il continente.
L’Europa e i popoli europei sono già di per sé un insieme di diversità: etniche ma anche culturali, linguistiche.
Diversità che però hanno un comune denominatore dettato dalla memoria storica e da una stratificata identità che affonda nelle comuni radici cristiane, nel patrimonio dell’eredità greco-romana e nel percorso sofferto della modernità illuminista.
Al contrario, l’Islam, non è parte dell’Europa e quello che sta avvenendo è un esperimento di laboratorio sociale con cui si stanno soppiantando i popoli europei con masse di immigrati portatori d’identità altre e conflittuali rispetto a quelle ospitanti.
Le parole di Schäuble confermano quello che da tempo molti sospettano: l’esodo dei migranti in Europa non è un inciampo della storia, né una conseguenza di guerre o crisi internazionali (se non in minima parte e comunque per eventi che ha generato l’Occidente); lo dimostra anche il fatto che meno della metà di coloro che arrivano illegalmente in Europa, sono profughi.
L’immigrazione di massa è un piano prestabilito, voluto dall’élite mondiale con lo scopo di creare una sorta di Europa ibrida, priva di radici, d’identità, di storia, abitata da masse indifferenziate funzionali al progetto di dominio economico e finanziario.
MIGRAZIONE SOSTITUTIVA
Non serve scomodare le teorie complottiste su Kalergi, basta rifarsi ai documenti delle Nazioni Unite sulla “Migrazione Sostitutiva“ elaborati nel 2000, come strumento per compensare il calo demografico delle nazioni europee.
Ma il processo di disgregazione dell’identità europea, una volta avviato, è irreversibile. Lo spiegò chiaramente Ida Magli nel suo libro “Contro l’Europa”: “il calo demografico aumenta e non diminuisce col sopraggiungere di persone delle quali si percepisce il pericolo del futuro predominio (…) I figli servono a tramandare il nome, la lingua, la religione, l’identità dei genitori e quindi del gruppo”.
Ma togliendo tutto questo dal fondamento dell’identità europea, la conclusione è inevitabile: “siamo senza futuro e quindi è inutile fare figli”.
UN CRIMINE CONTRO L’UMANITÀ
Le parole razziste di Schäuble vanno di pari passo con le dichiarazioni di tanti esponenti dell’eurocrazia. Basti ricordare quelle di Laura Boldrini quando ha affermato: “i migranti sono l’avanguardia della globalizzazione; sono l’avanguardia di uno stile di vita che presto sarà il nostro stile di vita”. Queste parole non sono un’inconsistente teoria ma la cornice di preciso disegno pianificato.
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